Lo studio di Utilitatis realizzato in collaborazione con Agici
È stato presentato da Utilitatis a Milano il 16 gennaio il Paper “Utilities e digitalizzazione: produzione, processi e trasparenza” realizzato in collaborazione con il centro studi Agici.
Maurizio Melis di Radio24 che ha moderato l’incontro, ha richiamato in apertura il concetto di Twin Transition, ecologica e digitale, gemelli siamesi impossibili da separare. Da unire oggi a Share Economy, condivisione di servizi e asset grazie al digitale; con risorse polverizzate sul territorio e poca circolarità – vedi produzione dei rifiuti – da matchare con le materie prime grazie a tecnologie digitali, trait d’union tra acqua, ambiente, energia, con obiettivo transizione ecologica e decarbonizzazione.
Ha aperto i lavori del workshop Alessandro Russo, Presidente di Utlitalia, che ha esteso il concetto di Twin Transition a quello più ampio di Multi-Transition date le condizioni geo-politiche di cui tener sempre più conto e una netta mutazione del rapporto tra consumatore e aziende (grazie anche a movimenti come quello di Greta che hanno avviato processi di consapevolezza in termini di sostenibilità). “È fondamentale interrogarsi sulle scelte da compiere e di come utilizzare gli strumenti digitali – ha dichiarato Russo. Il settore delle utility viene rappresentato come tra i più avanzati da questo punto di vista che rappresenta non solo una grande opportunità ma una necessità. Pensiamo per esempio alla possibilità per le aziende di costruire strumenti di pianificazione e predittività e alle scelte che siamo chiamati a fare in coerenza con processi di sostenibilità.”
Il Paper è stato presentato da Marco Carta e Giacomo Salvatori, rispettivamente AD e Direttore R&A di Agici. Con una constatazione preliminare: l’evoluzione tecnologica ha fatto passi da gigante e oggi non è più il tema principale; più importante è come gestirla, con quali competenze, come utilizzare i big data, quali strategie e modelli di business adottare, ponendo l’accento quindi su temi culturali e non tecnologici.
Digitalizzazione vuol dire efficienza degli asset, economia circolare, smaterializzazione del lavoro, transizione energetica, sviluppo di una nuova economia. Con le Utility chiamate a una Twin Transition rappresentata da decarbonizzazione e digitalizzazione.
L’indice Desi della Commissione Europea per le strategie digitali evidenza come le imprese italiane siano tra quelle con più basso sviluppo ma con il tasso di crescita maggiore; e come nell’integrazione tra tecnologie digitali l’Italia faccia meglio rispetto ad altre nazioni. Disponibilità e condivisione dei dati e Cyber security sono tra i temi su cui anche la CE si concentra con il programma Digital Europe che vanta stanziamenti di 7,6 miliardi di euro, al fine di implementare interoperabilità e competenze per supercomputer, intelligenza artificiale e, appunto, Cyber Security.
Altro punto fondamentale lo sviluppo di Smart Meter, in ambito gas ed elettrico ma con un importanti investimenti anche nell’idrico. Digitalizzazione degli asset fisici, con nuovi strumenti come il Digital Twin per i sistemi energetici che ci si auspica acceleri anche su acqua e rifiuti; con metodi di simulazione di nuove infrastrutture o con proiezioni su quelli esistenti ma in condizioni mutate. Un mondo in evoluzione che porta a riduzione dei costi con roll out più veloci e in grado di abilitare strategie di sostenibilità aumentando l’efficienza degli impianti. E poi l’IoT, centrale per raccogliere dati sulle infrastrutture fisiche, il controllo da remoto e sistemi d’automazione più maturi e in evoluzione grazie al network di sensori; l’Edge Computing con sistemi di calcolo distribuito che sfrutta la capacità di elaborazione dati di dispositivi prossimi o coincidenti con quelli che li generano, in locale. Edge che sarà nei prossimi anni complementare al cloud.
Le analisi costi benefici sono tra gli ostacoli indicati nello studio per accelerare processi di digitalizzazione, così come la connessione delle aree remote e il già richiamato grande tema dell’interoperabilità e della condivisione dei dati.
Infine, è importante parlare di Data Literacy da costruire con lo sviluppo di esperti Data Scientist e Data Analyst, in grado di costruire Data Governance, insieme di regole e ruoli che hanno alla base l’utilizzo di dati gestiti e trattati per lo sviluppo di una policy.
Infine tema importante il rapporto con i destinatari finali, a partire dallo Smart Metering con il forte ruolo in merito del regolatore; per lo sviluppo del Demand Response in ambito residenziale, reso appunto possibile dalla digitalizzazione.
Quattro punti principali dunque per un rapporto virtuoso tra digitalizzazione e Utility: 1) competenze, cultura e strategie; 2) best practice, interoperabilità e condivisione; 3) massa critica, partnership e integrazioni; 4) investimenti lungimiranti.