Di Emanuele Martinelli
Il 12 maggio a Sassari daremo il via – parlando di Agroindustria e Agrinnovation – al progetto Sardegna Smart Region che avrà un seguito con il doppio appuntamento del 15 e 16 giugno a Cagliari e Carbonia dove invece approfondiremo i temi legati ad acqua ed energia.
Il distretto di Sassari è tra i più vivaci della Regione per quanto riguarda le produzioni agroindustriali, come leggerete nel programma di seguito; ma soprattutto, mette in luce un contesto territoriale in forte evoluzione che, oltre alle ben note bellezze in grado di attrarre turisti da tutto il mondo, guarda a uno sviluppo sostenibile attraverso processi d’innovazione.
Industria che tiene ben dritta la barra sulla qualità dei prodotti e sulle loro origini. Spesso, quando abbiamo proposto su diversi territori italiani il progetto Smart Land Italia, il tema veniva associato all’ambito agricolo, e nonostante la complementarietà di argomenti che venivano affrontati all’interno di questo format, c’è sempre stato un naturale rimando all’agricoltura e a tutte le sue ricche connotazioni.
D’altronde siamo in Italia e il connubio tra i due ambiti è naturale; e i territori sono avanzati, attrattivi e forieri di futuro se guardano ancora con visione alle proprie radici agricole. Unendole però a processi industriali avanzati, che parlino in generale della possibilità di crescita che il Paese avrà proprio partendo da una nuova idea di industria legata a innovazione e sostenibilità.
L’incontro di Sassari vuol dunque essere soprattutto questo: il lancio di un’idea diversa d’industria, dove quella agro diventa paradigma per tutte le filiere. Per dire che senza industria un Paese non cresce ma in modo altrettanto deciso che è possibile proprio nel nostro Paese far emergere un’industria rispettosa di risorse, persone, qualità, in grado di proporre eccellenze, come per tradizione ci è richiesto e si è per definizione percepiti nel mondo.
Parlare di Smart Region in Sardegna partendo dall’agroindustria ha dunque un significato che va oltre il settore in sé. Rilancia un progetto di qualità della vita e dei servizi senza i quali non sarà possibile parlare di sviluppo sostenibile.