di Emanuele Martinelli
Si apre questa settimana una stagione importante che dovrà registrare il consolidamento di una presa di coscienza sulla necessità sempre più impellente di rigenerare infrastrutture, periferie, impianti su tutto il territorio nazionale. Periodo che plausibilmente registrerà i primi effetti del PNRR, che vedrà attuarsi politiche energetiche del tutto innovative come quelle legate alle Comunità Energetiche Rinnovabili grazie all’uscita dei decreti attuativi; piuttosto che progredire verso la transizione energetica resa possibile per esempio da produzione e consumo di idrogeno e ottimizzazione di sistemi multigas.
Una stagione di grandi cambiamenti che metteranno sotto una lente la capacità di visione delle nostre istituzioni; da tradurre in accordi internazionali basati su nuovi elementi che la realtà propone e che comprende naturalmente dinamiche geopolitiche che ci auguriamo tengano conto anche di correttezza delle regole e non solo di logiche finanziarie-economiche. In questo senso il prossimo viaggio in Cina di Presidenti della Repubblica e del Consiglio potranno senz’altro darci nuovi elementi di valutazione.
Un periodo inoltre di grandi eventi, come quelli che Energia Media organizzerà in diverse regioni italiane a completamento del lavoro svolto nei primi sette mesi dell’anno soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, così come di grandi fiere come Ecomondo a Rimini, di cui leggerete in altra parte della newsletter, che vedrà sempre più protagonista il mondo delle utility e dell’acqua in particolare.
Abbiamo utilizzato nelle prime righe il termine “rigenerazione”, che può essere declinato su molteplici aspetti ma che sempre più si associa a periferie complesse, aree remote a rischio di spopolamento, territori in forte stato di dissesto. La cronaca ci racconta quotidianamente a questo proposito quanto lontani si sia da soluzioni concrete a problemi che riguardano aspetti sociali, di sviluppo delle economie e infrastrutturali. Nonostante il ridimensionamento dei finanziamenti PNRR su questi ambiti, vogliamo credere che vi sia un strategia da parte del Governo per affrontare adeguatamente temi che, quasi inutile ribadirlo, vanno messi assolutamente in primo piano nel nostro Paese. Temi che affronteremo durante gli incontri che ci vedranno protagonisti e a cui porteremo una visione sempre più integrata; per lo sviluppo di territori bisognosi di interventi concreti dettati da strategie di lungo periodo e non da obsoleti tatticismi.