Di Emanuele Martinelli
Sono giorni di rigenerazione quelli della Pasqua. Così dovrebbe o potrebbe essere, sia a livello individuale che per quanto riguarda temi collettivi. Un momento storico in cui a tratti sembra reale l’intenzione di affrontare ambiti critici come quelli dell’ambiente e dell’acqua, con meno demagogia e più azioni concrete, guidate dai bisogni ma pure da una maggior capacità strategica.
Abbiamo visto a Palermo il 5 aprile come la messa a sistema della rete di utility locali possa realmente supportare il Comune a guardare in modo innovativo ed efficiente ai servizi per la città. Una rete umana perfettamente in grado di utilizzare le risorse economiche e tecnologiche oggi a disposizione. Al tempo stesso in queste ore il Governo pare deciso ad affrontare l’emergenza siccità con un piano d’azione che operi anche per prevenire…
Dove si desidera “fare” le cose accadono e si trasformano.
Siamo stati sulla spiaggia di Steccato di Cutro una settimana dopo la tragedia dei migranti per onorare le vittime; e sono quotidiane le notizie drammatiche che arrivano dalle acque del Mediterraneo, dalle città dell’Ukraina e da tante altre aree del mondo.
Si naviga di continuo tra rigenerazione, possibilità di sviluppo e dimenticanza; tra progettualità e delega dei problemi che non si vogliono risolvere.
Il nostro augurio di Pasqua è che l’acqua pulita non vada dispersa e invada velocemente dove c’è più aridità.