Di Emanuele Martinelli
Torniamo a Matera con grande entusiasmo il 20 giugno, supportati da una giunta di nuova nomina e da Acquedotto Lucano, oggi sempre più al centro di processi che guardano a innovazione ed efficienza. Fino a qualche tempo fa unire il tema acqua al concetto di Smart City sembrava fuori luogo, un volo pindarico di chi forse troppo poco conosceva le dinamiche di dialogo tra soggetti sul territorio. Oggi questo binomio diventa concreto non solo perché i servizi di pubblica utilità si mettono in dialogo e si è dato il via a un processo di maggior integrazione, ma perché nel caso di Matera la città è stata capace di rigenerarsi sotto diversi punti di vista.
Se si scorre l’elenco dei testimonial che saranno presenti durante l’incontro, scopriamo come la città guardi all’innovazione attraverso processi partecipativi a più livelli; e come si lavori con velocità e profondità sull’evoluzione delle competenze per affrontare le sfide che riguardano lo sviluppo della città e del territorio circostante. Un’accelerazione che ben si comprende se si legge la storia di Matera, che invitiamo tutti ad approfondire, con tutte le sue contraddizioni.
La presenza di Acquedotto Lucano, partner dell’evento, va in questa direzione: un territorio che desidera bruciare le tappe per dare piena espressione a tutto il proprio potenziale, a partire dall’evoluzione delle infrastrutture di pubblica utilità; andando oltre l’immaginario di una Regione capace di promuovere le proprie bellezze, per fornire servizi sempre più performanti e diventare attrattiva anche in termini di ripopolamento.
L’incontro del 20 giugno, costruito con il contributo dell’Assessorato all’Innovazione del Comune di Matera, non solo proporrà una straordinaria ricchezza di contenuti ma, come per gli altri contesti su cui è caduta la nostra attenzione (ricordiamo i recenti appuntamenti di Napoli, Palermo, Bari, Sassari e Ancona) traccerà nuovi percorsi relazionali.
In grado di arricchire ulteriormente il network che il Comune ha saputo, per fascino e capacità operative, creare intorno alla propria straordinaria identità.